"Le due chiese" (Sebastiano Vassalli): Unterschied zwischen den Versionen
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: <span style="color: #7b879e;">Questa storia, | : <span style="color: #7b879e;">Questa storia, come tutte le storie, si svolge nello spazio e nel tempo. Nello spazio, il suo punto di riferimento è una grande montagna, che si vede per centinaia di chilometri dalla pianura sottostante e che un poeta, tanti anni fa, chiamò «il Macigno Bianco». Il Macigno Bianco fa parte di un sistema montuoso, quello delle Alpi, che è al centro della nostra vecchia Europa e ne costituisce, per così dire, la struttura portante. L’ossatura. È qui, in questo incrocio di culture, di nazioni e di lingue, che nasce l’altro punto di riferimento della storia che sto per raccontare, quello che ci aiuta a collocarla nel tempo. Un insieme di musica e di parole. Un inno: l’''Internazionale'' […] | ||
: <span style="color: #7b879e;">Cento e cinquanta anni fa, [il] sogno [di un mondo più giusto e più libero] diventò un inno : l’''Internazionale'', che poi è risuonato in ogni parte del mondo e che era nato tra queste montagne e in queste valli intorno al Macigno Bianco, dove si svolge la nostra storia. | : <span style="color: #7b879e;">Cento e cinquanta anni fa, [il] sogno [di un mondo più giusto e più libero] diventò un inno: l’''Internazionale'', che poi è risuonato in ogni parte del mondo e che era nato tra queste montagne e in queste valli intorno al Macigno Bianco, dove si svolge la nostra storia. | ||
: <span style="color: #7b879e;">Anche se l’autore delle parole è un certo Pierre Degeyter, di nazionalità francese : la musica, nella sua parte essenziale, esisteva prima delle parole ed era un inno alle Alpi. Era una «marcia per banda» del maestro Vincenzo Petrali, e si intitolava ''Orobia''. Come abbia poi fatto l’inno delle Alpi a diventare l’inno del genere humano […] resterà un mistero, che nessuno probabilmente potrà mai spiegare. La musica, si sa, è la cosa più volatile e orecchiabile del mondo. Ma è bello, è consolante, che dietro alle rivoluzioni fallite et alle speranze tradite, dietro al sangue e alle lacrime delle guerre | : <span style="color: #7b879e;">Anche se l’autore delle parole è un certo Pierre Degeyter, di nazionalità francese: la musica, nella sua parte essenziale, esisteva prima delle parole ed era un inno alle Alpi. Era una «marcia per banda» del maestro Vincenzo Petrali, e si intitolava ''Orobia''. Come abbia poi fatto l’inno delle Alpi a diventare l’inno del genere humano […] resterà un mistero, che nessuno probabilmente potrà mai spiegare. La musica, si sa, è la cosa più volatile e orecchiabile del mondo. Ma è bello, è consolante, che dietro alle rivoluzioni fallite et alle speranze tradite, dietro al sangue e alle lacrime delle guerre ci sia la visione maestosa delle grandi montagne. (LDC 7–8) | ||
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: <span style="color: #7b879e;">Il proiettile non esplode. Al suo posto e in quel medesimo istante, esplode la testa di Giuseppe. O, per essere più precisi, si svuota. La memoria e il senno se ne vanno e lui incomincia a vagare qua e là, nella trincea sconvolta dalle bombe, finché uno dei suoi compagni che ha capito csa gli è successo, lo prende per mano e lo porto al riparo. (126) | : <span style="color: #7b879e;">Il proiettile non esplode. Al suo posto e in quel medesimo istante, esplode la testa di Giuseppe. O, per essere più precisi, si svuota. La memoria e il senno se ne vanno e lui incomincia a vagare qua e là, nella trincea sconvolta dalle bombe, finché uno dei suoi compagni che ha capito csa gli è successo, lo prende per mano e lo porto al riparo. (LDC 126) | ||
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